, Onfray Michel Trattato di ateologia 

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.Con ogni evi-denza, la famosa protezione ottenuta sulla carta a prezzo di ri-nunce e umiliazioni non sempre è stata offerta ai credenti nonmusulmani - pur assolvendo essi coscienziosamente al pagamen-to dell'imposta e accettando di vivere da sottouomini, anzi.3.4.Contro la società chiusaL'appartenenza dell'islam a una storia che nega la Storia ge-nera una società statica, chiusa in se stessa, attratta dall'immobi-lità dei morti.Come un tempo il marxismo pretendeva di realiz-zare la Storia abolendola e le tributava un culto quasi religiosoper meglio portarla a termine, la pretesa musulmana di gover-nare il pianeta mira, alla fine, a una condizione di fissità, astori-ca, che abbandona la dinamica della realtà e del mondo per da-re vita a un universo cristallizzato, fuori del tempo, pensato econcepito sul modello dell'oltremondo.Una società che appli- 186 IV.TEOCRAZIAcasse i principi del Corano creerebbe un campo nomade uni-versale, dove si avvertirebbe solo il fruscio di alcuni fremiti difondo, giusto il rumore di sfere che girano a vuoto su se stessecelebrando il nulla, la vacuità e il non senso della Storia morta.Poiché ogni teocrazia rimanda al modello di un universo fit-tizio, fuori del tempo e dello spazio, essa tende a riprodurre l'ar-chetipo concettuale, ricalcandolo, nel tempo della storia con-creta e nella geografia dello spazio immanente.Infatti i pianidella città degli uomini sono archiviati nella città di Dio.L'Ideaplatonica, così simile a Dio, senza data di nascita, senza previ-sione di morte, senza poter essere affetta in alcun modo né tem-porale né entropico, senza fratture, perfetta, genera la favola diuna società chiusa, anch'essa dotata degli attributi del Concetto.La democrazia vive di movimenti, di cambiamenti, di assettinati da accordi, di tempi fluidi, di dinamiche permanenti, di gio-chi dialettici.Essa nasce, vive, cambia, si trasforma, si costruiscein relazione a una volontà generata da forze viventi.Ricorre al-l'uso della ragione, al dialogo tra le parti in causa, all'agire co-municativo, alla diplomazia e alla negoziazione.La teocraziafunziona in modo opposto: nasce, vive e gode dell'immobilità,della morte e dell'irrazionale.La teocrazia è il nemico che la de-mocrazia deve temere di più, ieri l'altro a Parigi prima del 1789,ieri a Teheran, nel 1978, e oggi, ogni volta che Al Qaeda fa par-lare le armi.3.3.Il fascismo musulmanoIl fascismo continua a stimolare un manipolo di storici con-temporanei, sempre in disaccordo tra loro su una definizione delfascismo che sia stabile e definitiva.Pétain era fascista? Naziona-lista, patriota, rispondono alcuni, arrivando alla conclusione cheVichy è l'espressione di un'estrema destra francese non per que-sto necessariamente fascista.Dibattiti bizantini: nel XX secolo so-no esistiti diversi fascismi, ognuno con la sua specificità.Gli ulti-mi cento anni si potrebbero del resto definire il secolo dei fasci-smi.Rosso e nero in Europa o in Asia, cachi nell'America delSud.Ma anche verde, come troppo spesso si dimentica. 3.PER UNA LAICITÀ POSTCRISTIANA187Infatti il rovesciamento dello scià in Iran nel 1978 e la conqui-sta di tutti i poteri da parte dell'ayatollah Khomeini qualche tem-po dopo con centottantamila mullah, inaugurano un vero fasci-smo musulmano - ancora in carica dopo un quarto di secolo, conla benedizione di un Occidente silenzioso e smemorato.Lungidal significare l'emergere della spiritualità politica che manca agliOccidentali, come erroneamente credeva Michel Foucault nel-l'ottobre del 1978, la rivoluzione iraniana partorisce un fascismoislamico inaugurale nella storia di questa religione.E noto come Foucault sottovalutasse pericolosamente l'avve-nimento.Non solo quando sul «Corriere della sera» del 26 no-vembre 1978 affermava: «Non ci sarà un partito di Khomeini,non ci sarà un governo Khomeini» - quattro mesi più tardi i fat-ti gli daranno crudelmente torto -, ma perché egli identifica il«governo islamico con la prima grande insurrezione contro i si-stemi planetari, la forma più moderna di rivolta» senza pensareneanche per un momento alla possibilità di una forma di gover-no ispirata dalla sharia.Che cosa conosceva realmente Fou-cault del Corano e dell'islam?Più di chiunque altro - lui che, nel momento in cui scrivevaper il quotidiano italiano gli articoli sulla rivoluzione iraniana,aveva riflettuto sugli internamenti, sulla follia, sulla prigione,sull'omosessualità, sulla sragione - avrebbe dovuto sapere cheun governo islamico provocava per sua natura tutto ciò che eglicombatteva: la discriminazione sessuale, l'imprigionamento deimarginali, la riduzione delle differenze, la logica delle confes-sioni, il sistema carcerario, la disciplina dei corpi, il biopoteregeneralizzato, il modello panoptico, la società punitiva ecc.Sa-rebbe stato sufficiente leggere il Corano, prendere conoscenzadegli hadith - le due fonti della sharia - per sapere che un go-verno islamico, lungi dal significare il ritorno dello spirituale inpolitica, segnava l'ingresso dell'islam nella politica postmoder-na che, sulla base del principio teocratico, inaugurava un fasci-smo islamico sfuggito all'abilissimo filosofo della microfisica delpotere. 188 IV.TEOCRAZIA3.6.Parole di ayatollahGli uomini politici che teorizzano il potere, di solito lascianoopere asciutte, dirette, capaci di andare all'essenziale, di enun-ciare il loro programma e tracciarne al tempo stesso il bilancio.Richelieu e il suo Testamento politico, Lenin che firma Stato e ri-voluzione, il generale De Gaulle che pubblica Il filo della spada,Mussolini La dottrina fascista, Hitler con il troppo noto MeinKampf ecc.In essi si ritrovano una teoria della legittimità mo-narchica, un manuale di marxismo-leninismo a uso bolscevico,un trattato di polemologia moderna, un manuale di fascismo,una dottrina razziale nazionalsocialista.L'ayatollah Khomeini dopo la morte lascia un Testamento po-litico-spirituale in cui teorizza il famoso governo islamico che neiprimi giorni della rivoluzione iraniana eccitava intellettualmen-te Michel Foucault.Il dignitario sciita traduce in parole in mo-do semplice, per non dire sommario, il programma politico diuna repubblica islamica: come, col Corano e gli hadith del Pro-feta, basandosi dunque sulla sharia, si possono governare gli spi-riti, i corpi e le anime secondo i principi della religione musul-mana? Breviario della teocrazia islamica - breviario indiscutibil-mente fascista.La teocrazia musulmana - come ogni altra teocrazia - impli-ca la fine della separazione tra credenza privata e pratica pub-blica.La religione esce dal foro interiore e si impone in tutti icampi della vita sociale.Non c'è più un rapporto diretto conDio, personale, sul piano dell'intimità mistica, ma un rapportoindiretto, mediato dalla comunità politica e posto sul terreno delgoverno della società.La religione diventa allora un affare di Stato.Non di una co-munità ristretta, di un gruppo limitato, ma di un'intera società.Il totalitarismo definisce questo allargamento del politico alla to-talità della sfera umana.Lo Stato serve un'idea - razziale, fasci-sta, islamica, cristiana ecc.- e la famiglia, il lavoro, l'alcova, lacaserma, l'ospedale, il giornale, l'editoria, l'amicizia, il tempo li-bero, le letture, la sessualità, il tribunale, lo stadio, la cultura ecc.trasmettono l'ideologia dominante.Dunque: famiglia islamica,lavoro islamico, alcova islamica, scuola islamica, e così via. 3.PER UNA LAICITÀ POSTCRISTIANA1893.7 [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]
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